sconcertare
v. tr. [der. di concertare, col pref. s- (nel sign. 1)] (io sconcèrto, ecc.). – Mettere sottosopra, mettere in subbuglio: la panna di quella torta mi ha sconcertato lo stomaco. Più com. in senso fig., scombinare, sconvolgere ciò che aveva un ordine o un’armonia, scombussolare: s. i piani, i progetti di qualcuno; quel rifiuto sconcertava tutti i suoi principii (Verga); don Cosmo, a cui certo i libracci di filosofia avevano sconcertato il cervello, ... (Pirandello); con complemento ogg. di persona, mettere in uno stato di turbamento, di disorientamento, di perplessità: questa notizia mi ha sconcertato; un fatto di cronaca che ha sconcertato l’opinione pubblica; come intr. pron., sconcertarsi, turbarsi, confondersi, restare disorientato e perplesso: è una persona molto controllata, che non si sconcerta in nessuna circostanza. ◆ Part. pres. sconcertante, anche come agg. (v. la voce). ◆ Part. pass. sconcertato, anche come agg., turbato, confuso, disorientato, perplesso: la sua strana reazione mi ha lasciato sconcertato; aveva un’aria, una faccia, un’espressione sconcertata; non com., di cosa, disordinato, dissestato: le cagioni comuni della miseria avevan ... dato il tracollo a patrimoni già sconcertati (Manzoni).