scomunica
scomùnica s. f. [der. di scomunicare]. – 1. Nella Chiesa cattolica, pena canonica medicinale o censura ecclesiastica che esclude il fedele dalla comunità ecclesiale; chi ne è colpito non può prendere parte come ministro alla celebrazione dell’Eucarestia né ad altra cerimonia di culto pubblico; non può celebrare sacramenti né sacramentali, né ricevere sacramenti; non può esercitare funzioni in uffici o ministeri o incarichi ecclesiastici (Codice di diritto canonico, can. 1331): infliggere, togliere la s.; lanciare la s.; minacciare di scomunica; incorrere nella scomunica. In senso fig., nell’uso fam. soprattutto region., avere la s. addosso, di persona perseguitata dalla sfortuna, a cui nulla riesce bene. 2. estens. Grave sanzione adottata da gruppi, associazioni e spec. da partiti politici (soprattutto quelli comunisti) nei confronti di membri o anche di gruppi dissidenti, consistente nell’espulsione o nella sconfessione di tali membri o gruppi: il discorso del segretario del partito ha sancito definitivamente la s. dei deviazionisti.