scompigliare
v. tr. [der. di pigliare, con i pref. s- e con-, quasi a significare «prendere in modo disordinato»] (io scompìglio, ecc.). – Mettere sottosopra, buttare all’aria, mettere in uno stato di disordine e confusione: il vento ha scompigliato le carte sulla scrivania; i ladri hanno scompigliato tutti i cassetti; anche, disfare, scomporre: il vento leggerissimo soffiava appena nelle regioni alte del cielo e scompigliava ... il velo delle nuvole bianche (Jovine). In partic., con riferimento ai capelli, spettinarli, arruffarli (in questa accezione, anche come intr. pron.: alla brezza del mare mi si scompigliavano i capelli); analogam.: la tramontana scompigliava le chiome degli alberi; il gatto ha scompigliato tutta la matassa di lana. In senso fig., turbare, confondere: s. le idee; il vento Scompiglia dolcemente i miei pensieri (Penna); anche, sconvolgere, sovvertire: s. i piani, i programmi; io penserò nel frattempo a dar la voce dell’accaduto ... perché si affrettino a s. le trame di questi birbanti (I. Nievo). ◆ Part. pass. scompigliato, anche come agg. (v. la voce).