scingere
scìngere (ant. o poet. scìgnere) v. tr. [da discingere, per riduzione del pref. dis- a s-] (coniug. come cingere), letter. – Togliersi, slacciando fibbie e allacciature, l’indumento o l’arma che si aveva indosso, da cui si era cinti: sc. la spada; anche, con uso assol., liberare da allacciature, slacciare gli abiti: l’abate ..., fattolo scignere ... (Boccaccio); per lo più con la particella pron. in funzione di compl. di termine: Sermo m’impon, ch’io qui (se il pur calzai) Dal piè mi scinga l’italo coturno (Alfieri). Per estens., nel rifl., sciogliersi, liberarsi da ciò che stringe o impedisce i movimenti: Tre volte il cavalier la donna stringe Con le robuste braccia, ed altrettante Da que’ nodi tenaci ella si scinge (T. Tasso). ◆ Part. pass. scinto, anche come agg. (v. la voce).