sciaguattare
v. tr. e intr. [prob. der. di sciacquare, incrociato con guazzare], tosc. – 1. tr. Sciacquare più volte nell’acqua, sbattere qualcosa nell’acqua: sc. i calzini in una catinella; ciò che la schiuma marina fa d’un pezzo di legno che, dopo averlo sciaguattato qua e là, lo spedisce a riva, e lo vomita furibonda fuor del suo seno (M. Pratesi). 2. intr. (aus. avere) Sciabordare, detto del mare o di un corso d’acqua; diguazzare in un recipiente non completamente pieno: il vino sciaguatta troppo in questa damigiana; o sguazzare in un liquido: a lui piaceva d’ascoltare ... l’ingordo sciaguattare delle pale [del mulino], lo scroscio con cui emergevano grondando (Bacchelli); di là dalla parete avrei sentito le sue mani sc. nell’acciottolio dei piatti (Pavese); per estens., riferito a indumento, essere troppo largo: non vedi che questa gonna ti sciaguatta sui fianchi?; riferito alla persona stessa, stare troppo largo in un indumento: questo maglione non è della mia misura: ci sciaguatto dentro!