schiodare
v. tr. [der. di chiodo, col pref. s- (nel sign. 4)] (io schiòdo, ecc.). – Privare dei chiodi, togliere i chiodi: s. un asse, una tavoletta; aprire levando i chiodi: s. il coperchio della cassa; s. una cassa; s. l’uscio; staccare liberando dai chiodi: s. una tavola dal muro; s. una tela dalla cornice. Come intr. pron., schiodarsi, perdere i chiodi, aprirsi per lo staccarsi o allentarsi dei chiodi: la cassa si è schiodata; un tacco dello stivale si era schiodato, ma era ancora attaccato alla scarpa (Tobino). Poco com., con uso fig. e letter., staccarsi con forza: Si schiodava dall’alto impetuoso Un nembo d’aria diaccia (Montale). Nell’uso fam., staccarsi in genere: non riesce proprio a schiodarsi da quella poltrona!; o, spec. nel linguaggio giovanile, allontanarsi, andarsene: gli abbiamo fatto capire che la sua presenza ci infastidiva, ma quel rompiscatole non si è voluto schiodare.