schiarire
v. tr. e intr. [der. di chiaro, chiarire, col pref. s- (nel sign. 5)] (io schiarisco, tu schiarisci, ecc.). – 1. tr. Rendere chiaro, più chiaro, con riguardo al colore: questo rosso è troppo cupo, va un po’ schiarito; ha i capelli castani, ma li schiarisce artificialmente (anche con la particella pron.: se li schiarisce); riferito a liquidi, rendere più chiaro e limpido, più trasparente: s. il vino, l’olio, il tè; s. le acque torbide. Per estens., s. (o schiarirsi) la voce, renderla più nitida, meno velata o arrochita, con un leggero colpetto di tosse (anche con riferimento a uno strumento riproduttore di suoni: s. la voce della radio, agendo sugli appositi regolatori). Meno com., riferito a parti di una pianta, diradare, sfrondare: bisogna s. il fogliame della vite quando l’uva sta maturando. Con uso fig., s. le idee a qualcuno, fargli capire meglio le cose (e analogam., con valore rifl., schiarirsi le idee): la sua maestra le aveva schiarito le idee, o le aveva porto l’occasione di schiarirsele (C. E. Gadda). 2. intr. (aus. essere) Diventare chiaro, più chiaro, anche con la particella pron.: è una tinta che al sole schiarisce (o si schiarisce) subito; il cielo schiariva (o si schiariva) verso oriente; o tornare sereno: dopo il temporale il cielo tende a s. (o a schiarirsi); e assol. schiarisce, con uso impers., del cielo che si fa chiaro all’alba o ritorna sereno per l’aprirsi e il diradarsi delle nubi. In usi fig.: a quella notizia, vidi la sua fronte, o il suo sguardo, schiarirsi, rasserenarsi; finalmente mi si sono schiarite le idee. ◆ Part. pres. schiarènte, anche come agg. e s. m.: uno s. per i capelli.