schiantare
(pop. tosc. stiantare) v. tr. e intr. [forse lat. explantare «spiantare, sradicare»]. – 1. tr. a. Spezzare, stroncare con violenza alberi o rami: E colsi un ramicel da un gran pruno; E ’l tronco suo gridò: «Perché mi schiante?» (Dante); il forte vento ha schiantato il cipresso del giardino; in arboricoltura, eliminare un ramo strappandolo (v. schiantatura). Con sign. più generico, staccare, svellere, cogliere: la mala pianta Che la terra cristiana tutta aduggia, Sì che buon frutto rado se ne schianta (Dante). Per estens., rompere, spaccare violentemente un oggetto, un materiale qualsiasi: il fulmine ha schiantato il cavo dell’ormeggio; il camion ha urtato contro il pilastro e l’ha schiantato; è riuscito a s. la porta con una spallata; iperb.: la tosse gli schianta il petto; questo lavoro mi schianta!; non com., con valore causativo, far schiantare, cioè provocare lo scoppio o la lacerazione di un corpo in stato di tensione: hai gonfiato troppo il materassino e l’hai schiantato; questo vestito è troppo attillato, ho paura di schiantarlo. Frequente l’intr. pron. schiantarsi, stroncarsi, fracassarsi, rompersi violentemente, d’un tratto: per la violenza delle onde la barca si è schiantata sugli scogli; l’automobile è andata a schiantarsi contro un albero; l’aereo perse quota e si schiantò sul pendio del monte; iperb., scoppiare: non mangiare tanto, ti si schianterà lo stomaco! Letter., non com., dividersi, separarsi violentemente: come quando la Sicilia si schiantò dall’Italia e l’Africa dalla Spagna (Leopardi). b. Frequente l’uso fig., soprattutto nelle espressioni s. il cuore, l’anima, e sim., strappare il cuore dal petto, provocare un grande dolore, straziare: come se quelle parole le avessero schiantato il cuore (Verga); più spesso nell’intr. pron., o in unione col verbo sentirsi: mi si schianta il cuore a vederlo soffrire così; vedendo piangere quell’uomo, si sentì schiantare l’anima (Salgari). Talora riferito alla persona stessa: lo ascoltava tesa da sentirsi schiantare nel petto (Palazzeschi); spec. nel passivo, come sinon. di stroncare, cioè distruggere fisicamente o moralmente: il povero vecchio era stato schiantato dalla fatica e dai disagi; dovevano tutti vedere che egli soffriva, schiantato dall’atrocissimo fatto (Pirandello). 2. intr. (aus. essere) Scoppiare, morire, crepare, fam. e pop. con valore iperb.: s. dalle risa, dalla rabbia, dalla fatica, dall’invidia (in questi esempî anche, e più com., schiattare); se continua a lavorare con questo ritmo, schianterà presto!; lasciatemi parlare, altrimenti schianto (Deledda); e con riferimento ad atleta che non ha retto a uno sforzo, a una prova: è schiantato! ◆ Part. pass. schiantato, anche come agg.: un albero, un ramo schiantato; e fig.: sentirsi schiantato per la fatica, o per lo strazio; poi cadeva schiantato nel sonno (Pratolini). In araldica, attributo della lancia e di altre armi poste spezzate nello scudo.