scarabeo
scarabèo s. m. [dal lat. scarabaeus, der. del gr. σκάραβος o κάραβος]. – 1. Nome comune di alcuni insetti coleotteri, e in partic. di quelli appartenenti alla famiglia scarabeidi, le cui specie più note sono lo s. rinoceronte (lat. scient. Oryctes nasicornis), lo s. ercole (Dynastes hercules), lo s. elefante (Megasoma elephas), lo s. sacro (Scarabaeus sacer) (v. fig. a p. 806). 2. Per estens., immagine di scarabeo intagliata su pietre o metalli, o modellata su altri materiali, caratteristica dell’arte degli antichi Egizî (dai quali lo scarabeo era considerato simbolo del Sole, e collegato al culto dei morti), e quindi imitata da varie civiltà mediterranee, in partic. dall’antica civiltà greca ed etrusca. 3. In geometria, curva piana algebrica del sesto ordine, studiata dal matematico belga E.-Ch. Catalan (1814-1894) e così detta per la sua forma che richiama, appunto, quella di uno scarabeo (v. fig. a p. 806). 4. Nome commerciale di un gioco per due o più persone le quali, estraendo a turno un certo numero di tessere (otto o dieci) recanti su una faccia una lettera dell’alfabeto (o il disegno di uno scarabeo, che ha valore di jolly e dal quale deriva il nome del gioco), devono comporre parole di senso compiuto (ma anche sigle e acronimi purché registrati in un vocabolario scelto come termine di riferimento) disponendole, anche a incastro come in un cruciverba, su un tavoliere a scacchiera con 15 caselle per lato; scopo del gioco è ottenere il punteggio più alto prima che siano esaurite le tessere, tenendo conto che queste hanno valori diversi in base alla maggiore o minor frequenza della lettera (per es., e avrà un valore inferiore a z) e che, disponendo le parole su particolari caselle del tavoliere, il valore della lettera (o dell’intera parola) può essere raddoppiato o triplicato.