scapola
scàpola (ant. scàpula) s. f. [dal lat. tardo scapŭla -ae, per il lat. class. scapŭlae -arum, di etimo incerto]. – 1. In anatomia umana, osso pari, piatto, di forma triangolare, situato dorsalmente alla parete superiore del torace, che concorre alla formazione dell’articolazione della spalla (è detta popolarmente anche paletta, e, nella terminologia scient., omoplata): la s. destra, la s. sinistra; nell’uso com. per lo più al plur.: mi fanno male le s.; le scapole sembravano trasparire a traverso la pelle (D’Annunzio). S. alata, particolare posizione della scapola caratterizzata dalla sua prominenza sul piano dorsale, così da suggerire l’immagine di una piccola ala; è propria della costituzione astenica. 2. In zoologia: a. Osso pari della cintura pettorale dei vertebrati tetrapodi (nei primati ha forma triangolare), posto dorsalmente e variamente conformato a seconda della classe: nei mammiferi è caratterizzato da una cresta che lo percorre in lunghezza. b. Ognuno dei due piccoli scleriti (detto anche tegula, spallina) che, nel mesotorace di alcuni lepidotteri ed imenotteri, coprono la base delle ali anteriori.