scapigliato
agg. e s. m. (f. -a) [part. pass. di scapigliare]. – 1. agg. Di persona, che ha i capelli in disordine, spettinati e arruffati: apparvero a me certi visi di donne s. (Dante); Vedi intralciare ai vinti La fuga i carri e le tende cadute, E correr fra’ primieri Pallido e s. esso tiranno (Leopardi); povere donne di borgata, scapigliate, con addosso le vesti nere di casa (Pasolini); detto anche dei capelli stessi: aveva ... i capelli s. e irti intorno alle tempie come le spine d’un istrice (I. Nievo). 2. agg. e s. m. In senso fig. scialacquatore; anche, libero, sfrenato, dissoluto, sia nella vita sia nel comportamento e nelle opere: Curzio Marignolli, poeta burlesco ed osceno, brillantissimo e s. (C. R. Dati); per estens., condurre, fare una vita s.; aveva avuto una giovinezza s.; come sost.: quel ragazzo è uno scapigliato. 3. agg. e s. m. Appartenente al movimento letterario della Scapigliatura: il gruppo degli scrittori s. di Milano; gli s. piemontesi. ◆ Avv. scapigliataménte, non com., in modo scapigliato, cioè sregolato e dissoluto.