scansare
v. tr. [der. dell’ant. cansare, lat. campsare, dal gr. κάμπτω «piegare, girare intorno», col pref. s- (nel sign. 6)]. – 1. Tirare da una parte, spostare di poco e provvisoriamente, soprattutto oggetti e strutture che ostruiscono un passaggio o siano di ostacolo a un movimento: s. il tavolo dal muro; bisogna s. il letto per pulire la parete; se scansi queste casse faremo un po’ di spazio. Nel rifl. scansarsi, scostarsi, farsi da parte: il corridoio è stretto: se non vi scansate come faccio a passare?; scànsati, sta arrivando una macchina! 2. Evitare, schivare qualche cosa che sia diretta o tirata contro, o che venga a trovarsi nella direzione in cui ci si muove: s. un colpo, un pugno, una sassata; s. un fendente, un diretto, nella scherma, nel pugilato, ecc.; s. una motocicletta, o un motociclista; s. un’automobile; s. un inciampo, un ostacolo. Per estens., sfuggire, sottrarsi volontariamente a situazioni e fatti rischiosi o sgradevoli: s. i pericoli, le difficoltà; s. una fatica; s. ogni occasione di litigio, di contrasto; evitare una persona, fare di tutto per non incontrarla, per non doversi trovare con lei: si accorse che i colleghi lo scansavano; dopo quel processo, anche se riconosciuto innocente, tutti lo scansavano. Meno com. con il sign. più generico di evitare: scansate finché potete le chiacchiere della gente; e di rifiutare: Lucia stava stretta al braccio della madre, e scansava dolcemente, e con destrezza, l’aiuto che il giovine le offriva ne’ passi malagevoli (Manzoni).