scandalizzare
scandaliżżare (ant. e dial. scandależżare, ant. e pop. scandoleżżare) v. tr. [dal lat. tardo scandalizare, gr. eccles. σκανδαλίζω, der. di scandǎlum, gr. σκάνδαλον: v. scandalo]. – 1. a. Offendere con parole, modi o azioni scandalose, la coscienza, il senso morale, il pudore di altri, suscitando riprovazione e sdegno: il suo contegno volgare ha scandalizzato tutti i presenti. b. Mettere in imbarazzo, turbare la suscettibilità altrui con parole e azioni scandalose, o comunque inopportune, ritenute contrarie alla convenienza: le dichiarazioni del conferenziere hanno scandalizzato il pubblico presente; con riferimento a opere, idee, manifestazioni artistiche o culturali, stupire, meravigliare per il coraggio o la spregiudicatezza: lo spettacolo teatrale ha scandalizzato parte della critica. 2. intr. pron. scandalizzarsi: a. Provare sdegno e risentimento per parole o fatti contrarî alla morale, alla giustizia, o comunque ritenuti troppo spregiudicati e inopportuni: scandalizzarsi per una cosa da niente, per un nonnulla; anche con uso iperb.: spero che non vi scandalizziate se mi presento a cena senza giacca. b. ant. Spazientirsi, adirarsi, entrare in discordia: uno di quegli frati si scandalizzò con un altro (Fior. di s. Franc.). ◆ Part. pass. scandaliżżato (ant. e pop. scandoleżżato), con valore verbale, spec. nelle espressioni essere, restare, rimanere scandalizzato di qualcuno o di qualcosa.