scancellare
v. tr. [der. di cancellare, col pref. s- (nel sign. 6)] (io scancèllo, ecc.). – Forma più espressiva e pop. di cancellare, nel sign. di coprire una scrittura, un disegno e sim. con uno o più tratti di penna o di togliere, far scomparire in altro modo un segno, una traccia, ecc.: scancella quella parola e riscrivila; dammi la gomma, devo s. il disegno; va’ alla lavagna e scancella tutto quello che c’è scritto; s. una macchia, s. le impronte. Per estens., o in senso fig., anche nell’uso letter., togliere, eliminare, annullare: s. un nome, una persona da una lista; può s. la mia prenotazione?; Fa male – soggiunsi involontariamente premuroso di s. l’impressione di quelle mie parole (Capuana); le luci erano a tratti Scancellate dal crescere dell’onde (Montale); far dimenticare: s. un’offesa; ricordi scancellati dal tempo; Così mai scancellata la memoria Fia di te, madre, e del tuo figlio Amore (Poliziano).