scaldacuore
s. m. inv. Capo d’abbigliamento femminile, perlopiù di lana leggera, che copre la parte superiore del busto. ◆ Gli accessori, fra cui lo «scaldacuore» tinta su tinta, danno un’aria più ricercata all’abito per la ricorrenza importante, ma il vestito, in sé, è semplice e può essere riutilizzato in tante altre occasioni quotidiane (Stampa, 26 marzo 2004, Cuneo, p. 42) • l’altro giorno, in tv, Letizia Moratti ha inaugurato il suo nuovo look. Più morbido, alla mano, femminile. Le giacche di geometrica perfezione, che l’avevano finora incorniciata, sostituite dunque dal fluire leggero di uno scaldacuore di charme, cachemire minimo minimo novantadue fili, color biscotto, e sotto – precisa e frusciante – una camicia di seta dal collo severo, però addolcito da un fiocco. Dicesi scaldacuore il golfino che si allaccia sul fianco, di gran moda anche quest’anno: il ministro Moratti lo indossava con grazia e pure con un minimo imbarazzo, come capita alle donne che, sigillatesi per decenni nella corazza, cedono ora alla nuova voglia di femminilità. (Maria Latella, Corriere della sera, 25 novembre 2005, p. 10, Politica) • Il cachemire certo, della tradizione scozzese, per i pull con i colli ad anello, gli scaldacuore con i grandi bordi, ma pure per impalpabili t-shirt. (Pa[ola] Po[llo], Corriere della sera, 19 febbraio 2006, p. 23, Cronache).
Composto dal v. tr. scaldare e dal s. m. cuore.
Già attestato nel Corriere della sera del 1° luglio 1998, ViviMilano, p. 15 (Paola Annichiarico).