scalata
s. f. [der. di scalare2]. – 1. Lo scalare le mura di una città, di un luogo fortificato, recintato o comunque protetto o difficile da raggiungere: tentare la s. del muro di cinta; di uso com. la locuz. dare la s. a qualcosa, sia in senso proprio (dare la s. a una fortezza nemica), sia in senso fig., tentare con tutti i mezzi di realizzare le proprie ambizioni: dare la s. al potere, al successo; il pugile intende dare la s. al titolo mondiale; dare la s. al posto di capo redattore; in partic., nel linguaggio finanz., dare la s. a una società, espressione con la quale si indica un’operazione, in genere un’offerta pubblica d’acquisto (v. opa) per acquisire il controllo di una società quotata in borsa (direttamente o indirettamente, attraverso l’acquisto della maggioranza delle azioni di società più piccole che ne fanno parte); come frase prov., dare la s. al cielo, tendere ambiziosamente a cose irraggiungibili, come i giganti della mitologia classica che tentarono di scalare il cielo per detronizzare Zeus. 2. In alpinismo, la successione di posizioni e di movimenti, compiuti con tutti e quattro gli arti, per raggiungere la cima di una montagna: s. del monte Rosa; le s. della parete nord della Cima Grande di Lavaredo. S. delle cascate di ghiaccio, pratica sportiva di arrampicata eseguita generalmente mediante la tecnica piolet-traction (v.). Con sign. più generico, salita di una montagna (anche se effettuata a piedi).