scadenza
scadènza s. f. [der. di scadere]. – 1. a. Termine entro il quale dev’essere eseguita un’obbligazione, oppure ha fine un negozio giuridico: una tratta autorizzata con s. a tre mesi; prorogare, rinnovare una cambiale alla s.; il contratto va disdetto due mesi prima della s.; s. breve, media, lunga. In matematica finanziaria, l’epoca stabilita per il pagamento di un capitale. Nel linguaggio banc. e finanz., s. a vista, s. a tempo vista, s. a tempo data, locuz. usate per indicare che la scadenza di un titolo di credito avverrà rispettivamente al momento in cui esso si presenta per il pagamento, o decorso un certo tempo dalla presentazione del titolo all’accettazione o al visto del debitore, o, infine, decorso un certo tempo dalla data di emissione del titolo; a s. fissa, locuz. che indica un vincolo di tempo per l’adempimento di un’obbligazione nascente da un’operazione bancaria (deposito, anticipazione a s. fissa). b. Con sign. concr., nel linguaggio corrente, il titolo di credito o l’impegno che scade; anche, il pagamento che dev’essere effettuato a una data prestabilita: bisogna prelevare diecimila euro in contanti per la s. di domani; più spesso al plur.: le s. di fine mese; non possiamo far fronte alle s. della settimana. 2. Per estens., periodo, termine, lasso di tempo in cui avviene, o deve avvenire, un determinato fatto: a breve, a lunga s., entro un termine di tempo breve, o lungo (fissare un incontro a breve s.; il consiglio d’amministrazione ha luogo a s. troppo lunghe); s. o data di s., termine minimo di conservazione di un prodotto alimentare, medicinale e sim., oltre il quale esso potrebbe deteriorarsi; per legge dev’essere indicato sulla confezione del prodotto. 3. ant. Eredità vacante, che, secondo il diritto romano, spettava al fisco (in qualche luogo ai vescovi, ai poveri o ai luoghi pii) in mancanza di eredi.