scacciare v. tr. [der. di cacciare, col pref. s- (nel sign. 6)] (io scàccio, ecc.). - 1. [costringere qualcuno, in genere con modi perentori o minacciosi, ad andarsene da un luogo, anche con la prep. da del secondo arg.: s. i curiosi dalla zona di un incidente] ≈ allontanare, cacciare, espellere, estromettere, mandare via, respingere, (fam.) sbattere fuori (o via), [dalla patria] bandire, [dalla patria] esiliare, [da un gruppo, una competizione sportiva e sim.] espellere, [dall'ambiente di lavoro, da cariche e sim.] licenziare, [da un ambiente professionale, un gruppo e sim.] radiare, [da un'abitazione] sfrattare, [da una competizione sportiva e sim.] squalificare. ↔ accettare, accogliere, [riferito a chi era stato in precedenza allontanato] riammettere, [nella propria patria] rimpatriare. 2. (estens.) [spingere lontano o far passare, anche fig.: il vento ha scacciato le nubi; un buon bicchiere scaccia la malinconia] ≈ allontanare, (lett.) fugare, mandare via. ● Prov.: chiodo scaccia chiodo ≈ un male (o un diavolo) scaccia l'altro.