sbucare
v. intr. e tr. [der. di buca e buco2] (io sbuco, tu sbuchi, ecc.). – 1. intr. (aus. essere) a. Uscire fuori dalla buca, dalla tana, con riferimento ad animali: da sotto la madia vidi s. la testa di un topolino; la lepre sbucò improvvisamente da un cespuglio. b. Per estens., venir fuori da un luogo chiuso, profondo, oscuro: sbucò tutto sporco dal fosso in cui era caduto; una batteria nemica ... percorrendo nell’interno il deserto era venuta a s. in prossimità del comando (Tobino). c. Con riferimento a strade, immettere, portare: il viottolo sbucava su una strada più comoda, che si inoltrava in mezzo ai colli (Piovene). d. Apparire, comparire d’un tratto e inaspettatamente: di dove sei sbucato?; due carabinieri, ... sbucarono da una macchia e mi rincorsero (Deledda); anche non di persone: in quel momento il sole sbucava da qualche nuvola e inondava la stanza cogli splendori del giorno (I. Nievo). 2. tr., ant. Fare uscir fuori dalla tana: E se vi fussi restato alcun tarlo, Ognun con carità lo sbuchi fore (Pulci).