sbrigare [der. di briga, col pref. s- (nel sign. 4)] (io sbrigo, tu sbrighi, ecc.). - ■ v. tr. 1. [portare a termine un lavoro, un incarico e sim.: non posso uscire stasera: ho da s. un lavoro urgente] ≈ concludere, risolvere, sistemare, spicciare, svolgere, [con riferimento a un'incombenza, una pratica e sim.] eseguire, [con riferimento a un'incombenza, una pratica e sim.] (burocr.) espletare, [con riferimento a corrispondenza e sim.] evadere, [con riferimento a corrispondenza e sim.] smistare. 2. (estens.) [congedare una persona dopo aver soddisfatto all'impegno che si aveva con essa: sbrigo in pochi minuti questo cliente e sono da te] ≈ (pop.) fare, (fam.) sistemare, (roman.) spicciare. ‖ servire. ■ sbrigarsi v. intr. pron. 1. (non com.) [affrancarsi da cose o persone che danno noia, fastidio e sim., con la prep. di] ≈ disfarsi, liberarsi, sbarazzarsi. 2. (fam.) [fare qualcosa presto, in fretta, con la prep. a e l'inf., o assol.: sbrìgati a rispondere; non discutere e sbrìgati] ≈ (fam.) affrettarsi, muoversi, (fam.) spicciarsi. ↔ (fam.) andare per le lunghe, attardarsi, (fam.) tirare in lungo. ■ sbrigarsela v. pron. assol., fam. [risolvere una situazione difficile, trarsi dai pasticci e sim., con la prep. con o assol.: tu continua pure a lavorare, con questi signori me la sbrigo io; adesso sbrigatela da sola] ≈ (fam.) cavarsela, (fam.) pensarci, sbrogliarsi, (fam.) sbrogliarsela, (fam.) vedersela, [con uso assol.] arrangiarsi, [con uso assol.] (non com.) spantanarsi, [con uso assol.] (ant.) svilupparsi, [con uso assol.] tirarsi d'impaccio.