sbracciare
v. tr. e intr. [der. di braccio, col pref. s- nel sign. 5 (tranne che per il n. 1 e per il 2 a, formati rispettivam. con s- nei sign. 3 e 4)] (io sbràccio, ecc.). – 1. tr., ant. Togliersi dal braccio ciò che si imbracciava: un frate ... il quale avea uno palvese in braccio ..., ritornando con la imbasciata, lo detto frate cadde sul detto palvese, e perché elli era molto grande che parea uno gigante, non potendo sbracciar lo palvese, non si potea levare (Sacchetti). 2. rifl. a. Scoprirsi le braccia, rimboccandosi le maniche o indossando indumenti senza maniche o con maniche molto corte: si è sbracciata per essere più libera nei movimenti; è troppo presto per sbracciarsi, in certe ore è ancora molto fresco. b. non com. Stendere, muovere liberamente le braccia: sento il bisogno di sbracciarmi. c. estens. Agitare le braccia, fare grandi gesti e movimenti con le braccia: continuava a sbracciarsi, per farci capire di allontanarsi subito di lì. d. fig. Adoperarsi in tutti i modi e con tutte le proprie forze; darsi da fare, affaticarsi: si sta sbracciando per rimettere in ordine la casa. Anche, ostentare il proprio zelo, farsi vedere attivamente interessato, mostrare di prodigarsi per qualcuno o per qualcosa: si sbraccia per farsi notare dal direttore; ha avuto la promozione, adesso può smetterla di sbracciarsi tanto. 3. intr. (aus. avere) Muovere le braccia, gesticolare in modo eccessivo: è un’attrice mediocre, sbraccia troppo. ◆ Part. pass. sbracciato, anche come agg. e con sign. proprio (v. la voce).