sbieco
sbièco agg. [der. di bieco (nel sign. 1), col pref. s- (nel sign. 6)] (pl. m. -chi). – 1. a. Che non è diritto, che non è in squadra rispetto a un punto di riferimento: un muro s.; un tavolo, un quadro s.; più genericam., storto, obliquo: una ragazza ... giovane, dal cappellino s. che le tagliava un occhio (Pavese). Frequenti le locuz. avv. di sbieco, per sbieco (meno com. per isbieco), meno com. a sbieco, di traverso, obliquamente: mettere, mettersi di sbieco; disporre un’asse per sbieco; in partic., guardare di sbieco, guardare storcendo un po’ gli occhi e, in senso fig., guardare con malanimo, con diffidenza. b. In architettura, volta in sbieco (o volta obliqua), volta a botte su pianta a forma di parallelogramma, con generatrici che formano un angolo diverso da 90° con i piani delle direttrici, usata soprattutto per le arcate dei ponti obliqui. 2. Con uso sostantivato, striscia obliqua ottenuta con il taglio della stoffa non sul dritto filo, ma obliquamente, in genere per avere maggiore ampiezza o perché la stoffa cada meglio. ◆ Avv. sbiecaménte, non com., di sbieco, obliquamente.