sbarrare
v. tr. [der. di sbarra o, anche, di barra, col pref. s- (nel sign. 5)]. – 1. a. Chiudere con una sbarra, con una spranga: s. la porta, il portone; più com., chiudere un varco con sbarre: s. gli sbocchi di una strada con barricate; un cancello sbarrava l’ingresso alla villa. b. Mettersi, porsi dinanzi a qualcuno o a qualcosa in modo da impedire l’accesso a un luogo o anche l’uscita da questo: un uomo armato di fucile ci sbarrò il passo; le strade di montagna sono spesso sbarrate da animali; opporsi come ostacolo, costringendo a interrompere un percorso: una frana sbarrava il passaggio. Anche, impedire l’accesso a, o lo sbocco da, un luogo sottoponendolo a stretta sorveglianza: i poliziotti sbarrarono tutte le uscite del palazzo. 2. Per estens., annullare, o anche dare una risposta, manifestare una volontà tracciando due linee trasversali, incrociate o parallele: s. nel questionario le caselle del sì o del no; nella scheda elettorale, si esprime il proprio voto sbarrando il simbolo del partito prescelto; s. un registro, un verbale, annullare gli eventuali spazî bianchi che possono rimanere alla fine della registrazione o verbalizzazione, per rendere impossibili aggiunte successive che ne costituirebbero alterazione; s. un assegno (v. più avanti). 3. S. gli occhi, dilatarli, spalancarli, per vedere meglio, o come manifestazione di stupore, paura, terrore e sim.: ne l’orecchie mi percosse un duolo, Per ch’io avante l’occhio intento sbarro (Dante). ◆ Part. pass. sbarrato, anche come agg.: porta sbarrata, sprangata; strada sbarrata, bloccata, a cui l’accesso è impedito da persone o mezzi; numero sbarrato (più com. barrato), in molte città, sistema usato per distinguere una linea tranviaria o di autobus da un’altra che in parte segue il medesimo percorso; assegno sbarrato (o barrato, non com. incrociato), assegno attraversato sulla faccia anteriore da due linee parallele con o senza indicazione tra esse del nome di una banca (v. assegno); occhi sbarrati, spalancati al massimo per grande stupore, meraviglia, paura, terrore (ma anche di chi è ormai senza vita): la guardava con certi occhioni sbarrati e lucenti (Verga); giaceva riverso... Aveva gli occhi sbarrati, e il sole ci entrava dentro, non visto, senza difesa (C. Levi). In araldica, scudo sbarrato, coperto di sbarre in numero di quattro, sei o otto, di smalti diversi (se di sei, le sbarre non si blasonano).