sbadigliare
(ant. sbavigliare e anche sbadagliare) v. intr. e tr. [der. del lat. mediev. batare «stare a bocca spalancata» (v. badare)] (io sbadìglio, ecc.). – 1. intr. (aus. avere) Fare uno o più sbadigli: s. di sonno, di noia, per la fame; sbadigliò due o tre volte prima di decidersi a scendere dal letto; durante la conferenza non ha fatto che s.; il gatto si stirava sbadigliando. 2. Con uso trans., nel linguaggio letter.: a. Fare qualcosa, e in partic. dire o scrivere, senza un vero impegno e interesse: Sbadiglia in elegia Gli affanni che non sente (Giusti); o anche, e più spesso, dire, recitare sbadigliando: s. una cantilena; s. le litanie. b. Diffondere, spandere stancamente, svogliatamente: Oh quei fanali come s’inseguono Accidïosi là dietro gli alberi, tra i rami stillanti di pioggia Sbadigliando la luce su ’l fango (Carducci); il giorno si annunziò con un livido fiato che sbadigliò nella stanza una luce grigiastra (Jovine).