saturazione
saturazióne s. f. [dal lat. tardo saturatio -onis «saziamento», der. di saturare: v. saturare]. – 1. Processo attraverso cui una determinata proprietà di un corpo, un sistema, una sostanza, espressa in genere da una grandezza misurabile, tende ad assumere un valore sempre più vicino a un valore estremo che è il più alto valore compatibile con le condizioni esterne; anche il livello (livello di s.) a cui tale processo è giunto: s. del vapore, di una soluzione, ecc.; la condizione di essere saturo (v. saturo): portare, giungere a saturazione. In partic.: a. In termodinamica, punto di s., per un vapore di una data sostanza, è la temperatura (dipendente dalla pressione) al di sotto della quale il vapore diviene saturo, ossia ha inizio la condensazione: nel caso del vapore acqueo (o della sua miscela con l’aria) si usa più comunem. la locuz. punto di rugiada. In elettromagnetismo, s. dielettrica, o elettrica, la condizione di un dielettrico, costituito da molecole polari, nel quale tutti i momenti dipolari molecolari sono orientati nella direzione del campo polarizzante; s. magnetica, la condizione, tipica delle sostanze ferromagnetiche e ferrimagnetiche, nella quale tutti i dominî magnetici hanno lo stesso orientamento del campo magnetizzante. In elettronica, con riferimento ai conduttori non ohmici (v. ohmico), per i quali non sussiste una semplice relazione di proporzionalità fra tensione e corrente, si parla di condizione di s. quando la corrente, dopo aver raggiunto un valore massimo, detto corrente di s., si mantiene costante al variare della tensione applicata da cui dipende: tale comportamento è dovuto al fatto che tutte le cariche disponibili (per es. quelle emesse per effetto termoionico dal catodo di un tubo elettronico) prendono già parte alla conduzione, per cui non è possibile un ulteriore incremento della corrente; questa terminologia è poi passata a indicare i comportamenti corrispondenti dei transistori e di altri dispositivi a semiconduttori. b. In chimica, reazione con la quale un legame insaturo diviene, per addizione di atomi, saturo. In tecnologia chimica, l’operazione per cui un gas viene fatto assorbire in un liquido fino a renderlo saturo (v. anche saturatore). c. In ottica, s. dei colori, il loro grado di purezza, ossia il loro non essere mescolati alla luce bianca che ne attenua i toni (per cui, per es., il rosa non è che un rosso poco saturo). 2. fig. a. Appagamento, soddisfacimento pieno: s. dei desiderî, dei bisogni, e sim. In partic., in economia, legge di s. dei bisogni (o prima legge di H. Gossen), l’affermazione che, supposta l’esistenza di un solo bisogno e di un solo bene divisibili in dosi uguali, l’utilità ricavata dalle successive dosi del bene declina dalla punta massima iniziale fino al limite di saturazione del bisogno e può ulteriormente divenire negativa. b. Nell’uso com., limite massimo della capacità di sopportazione, di tolleranza e sim.: giungere, esser giunto a s., alla completa s.; la mia pazienza è arrivata alla saturazione. 3. Nella tecnica militare, arma di s., arma capace di coprire interamente e in brevissimo tempo con i suoi proietti, o missili, un’ampia zona di terreno, in modo da distruggere, o quanto meno indebolire fortemente, tutti gli approntamenti difensivi dell’avversario collocati su di essa; è costituita, in genere, da lanciarazzi multipli o da missili vettori recanti nella testata un certo numero di bombe a caduta o di piccoli razzi.