sardina
s. f. [lat. sardĭna, der. di sarda: v. sarda2]. – 1. Pesce teleosteo marino della famiglia clupeidi (nella attuale classificazione zoologica incluso nel genere Sardina con il nome specifico di Sardina pilchardus), detto anche sarda, sardella, che vive nel Mediterraneo e sul versante orientale dell’Atlantico: ha corpo compresso, che può raggiungere i 30 cm di lunghezza, margine ventrale (carena) dentellato, una sola pinna dorsale e colore azzurro-argenteo; si pesca tutto l’anno, soprattutto in inverno, durante il periodo della riproduzione. 2. a. Nell’uso com., sarda di piccole dimensioni, conservata sott’olio e messa in commercio in scatolette di latta ermeticamente chiuse o, anche, in barattoli di vetro: sardine in scatola; una scatola di sardine; altre lire le avremmo ricavate, noi due ragazzi, sciogliendo sul fuoco l’esile filo di stagno che saldava le scatole delle s. (Arpino). Frequente la locuz. stretti, pigiati come sardine, come le s. (meno com., o region., come le sardelle), cioè come le sardine in scatola, con riferimento a persone che si accalcano o stanno pigiate in un luogo o ambiente, su un mezzo di trasporto e sim. Altro metodo di conservazione delle sardine è quello sotto sale. b. Olio di sardina, liquido di color giallo bruno e di odore sgradevole, costituito prevalentemente da gliceridi di acidi grassi insaturi, che si ricava dai cascami di lavorazione delle sardine in scatola e si usa in conceria, in saponeria e come olio siccativo.