saracinesca
saracinésca s. f. [femm. sostantivato dell’agg. saracinesco, prob. perché ritenute di provenienza saracena, o perché messe alle porte dei paesi costieri per proteggersi dalle scorrerie dei saraceni]. – 1. In epoca medievale e rinascimentale, porta di città, castelli, edifici fortificati (detta anche cateratta), formata da un cancello di ferro o da un pesante tavolato che, sostenuto da corde o catene avvolte a un verricello, s’alzava o si abbassava a seconda che dovesse consentire il passaggio o impedirlo. 2. a. Serramento metallico di sicurezza che serve a chiudere vani di porte, in partic. nei locali a piano stradale, oggi detto comunem. anche serranda; la saracinesca, formata da lamiera ondulata continua o da elementi rigidi uniti a snodo, scorre verticalmente su guide laterali e si avvolge in alto su di un rullo alloggiato in apposito vano, manovrata a mano o con motore elettrico. Con riferimento alle serrande di questo tipo e al sign. fig. attribuito in questi ultimi decennî all’agg. selvaggio, è stata usata nel linguaggio giornalistico la locuz. saracinesca selvaggia per indicare scioperi improvvisi dei negozianti e commercianti, oppure la chiusura massiccia e in più casi arbitraria di pubblici esercizî e negozî (soprattutto quelli di generi alimentari), nel periodo delle ferie estive. b. Serramento avvolgibile delle finestre, più comunem. detto persiana avvolgibile o semplicem. avvolgibile (v.), meno spesso serranda. c. Come locuz. agg. a saracinesca, detto di meccanismo che funziona scorrendo verticalmente su due guide laterali: porta, tenda a saracinesca. In partic., nella tecnica idraulica, valvola a s. (o anche semplicem. saracinesca), organo di regolazione e di intercettazione del flusso di un fluido in una condotta a pressione, costituito da un corpo piano che, collegato a una vite azionata da un motore o da un sistema di comando manuale, funziona da otturatore. 3. In araldica, figura, comune nell’araldica inglese, formata da sei pali (si deve blasonare il numero se sono più o meno di sei), scorciati e aguzzati in basso, e da cinque traverse inchiodate con un anello nel mezzo della traversa superiore.