santissimo /san'tis:imo/ s. m. [superl. di santo]. - 1. (solo al sing., con iniziale maiusc.) (teol.) [sottile disco di farina che il sacerdote consacra nel sacrificio della messa: adorare il S.] ≈ ostia. 2. (fig., eufem.) [al plur., ghiandole sessuali maschili] ≈ (volg.) coglioni, (lett.) didimi, (volg.) palle, testicoli, (pop.) zebedei. ● Espressioni: averne i santissimi pieni → □; rompere i santissimi (a qualcuno) → □. □ averne i santissimi pieni [non poter più sopportare qualcuno o qualcosa, anche con la prep. di: ne ho i s. pieni di questa situazione] ≈ (volg.) averne i coglioni pieni, (fam.) averne le tasche (o, volg., le palle) piene, essere stufo, (fam.) non poterne più. □ rompere i santissimi (a qualcuno) [arrecare forte molestia a qualcuno: smettila di rompere i s. al prossimo!] ≈ importunare (ø), infastidire (ø), (eufem.) rompere gli stivali (o le scatole o le tasche), (volg.) rompere i coglioni (o le palle), (fam.) scocciare (ø), seccare (ø).