sandwich
〈sä′nu̯iǧ〉 o 〈sä′nu̯ič〉 s. ingl. [dal nome dell’uomo politico ingl. J. Montagu conte di Sandwich (1718-1792), che una volta passò ventiquattro ore al tavolo da gioco nutrendosi di panini imbottiti] (pl. sandwiches 〈sä′nu̯iǧi∫〉 o 〈sä′nu̯iči∫〉), usato in ital. come s. m. – 1. Panino di pasta molto morbida tagliato orizzontalmente in due, o anche doppia fetta di pane in cassetta, generalm. imburrati, riempiti di prosciutto, formaggio, carne e altri companatici, per lo più freddi: s. al formaggio, alle acciughe; s. al tonno e pomodoro; s. con mozzarella e insalata. 2. Per similitudine, nel gioco del calcio, il fallo commesso da due giocatori che intervengono contemporaneamente su un avversario in possesso di palla, stringendolo ai fianchi fino a impedirgli il proseguimento dell’azione. 3. In funzione appositiva: a. Uomo-sandwich (pl. uomini-sandwich), persona che ha il compito di andare in giro per le strade portando addosso un doppio cartellone pubblicitario (o anche di protesta, di contestazione e sim.) le cui due parti, una appesa sul petto l’altra sulla schiena, sono unite superiormente fra loro da corde o legacci. b. Strutture sandwich: nelle costruzioni meccaniche, e soprattutto aeronautiche, strutture caratterizzate da elementi resistenti superficiali esterni di piccolo spessore (lamiere, fogli di legno compensato), collegati tra loro mediante riempimento interno, continuo o discontinuo (per es., a nido d’ape), con legno di balsa, resine sintetiche, elementi metallici, ecc. Per analogia, la stessa denominazione si dà genericam. a strutture stratiformi, anche al di fuori del campo delle costruzioni meccaniche: pannelli isolanti sandwich, quelli utilizzati in edilizia, soprattutto nei tamponamenti esterni, formati da uno strato di materiale coibente (lana di vetro, plastica espansa, ecc.) inserito solidamente fra due strati sottili di materiale diverso come lamiera metallica, conglomerato cementizio o materie plastiche. c. In architettura, edificio sandwich, tipo di costruzione nella quale ogni piano corrisponde a una diversa soluzione funzionale o distributiva: un esempio è rappresentato dalle case a ballatoio nelle quali l’alloggio si sviluppa su due livelli e il ballatoio è disposto ogni due piani. d. In chimica, composto s. (o composto a s.), composto risultante dall’inserimento, fra due molecole organiche piane, di un atomo metallico (si ha, allora, un composto organometallico detto genericam. metallocene) o di una piccola molecola organica, che ad esse si legano.