samarcanda
s. m. [dal nome della città di Samarcanda (russo Samarkand), capitale dell’omonima provincia della Repubblica indipendente dell’Uzbekistan (fino al 1991 una delle repubbliche dell’Unione Sovietica)], invar. – Nome commerciale con cui sono conosciuti sul mercato i tappeti tessuti nella parte più occidentale della provincia cinese di Hsin Kiang, e particolarmente a Kashgar, a Khotan e a Yarkand. La struttura decorativa è molto varia, ed è sempre di grande effetto, al punto da costituire la ragione quasi esclusiva del successo commerciale di questi tappeti; il tipo più frequente, adottato in partic. nei Khotan, è costituito da tre medaglioni tondeggianti – che racchiudono rosette, stelle a otto punte o altri motivi floreali e geometrici – inseriti in un campo solitamente di colore tenue (oro, avorio, senape, verde chiaro). Un altro disegno tipico dei samarcanda è anche l’albero di melograno, simbolo di fertilità e abbondanza, le cui volute gialle e i cui frutti rosso acceso occupano l’intero campo, generalmente a fondo scuro (blu, verde, nero), ma talvolta anche di colore più tenue. La bordura, quasi sempre di notevole ampiezza, oltre a motivi geometrici e floreali tipici di altri tappeti, presenta quello peculiare della greca, che spesso è ripetuto anche nei cantonali.