salvo [lat. salvus, della stessa radice di salus "salute"]. - ■ agg. 1. a. [di persona, che ha superato un pericolo senza conseguenze negative: nonostante lo scontro i passeggeri sono s.] ≈ sano e salvo. ↑ illeso, incolume, indenne. ↔ morto. ↓ contuso, ferito, infortunato, sinistrato. b. [di cosa, che non ha subìto danni: l'automobile è s.] ≈ intatto, integro, sano. ↔ compromesso, danneggiato. ↑ perduto, rovinato. c. [che non corre più alcun pericolo: è ancora in camera di rianimazione, ma è ormai s.] ≈ fuori pericolo. ↔ a rischio, in pericolo. ▲ Locuz. prep.: lett., a man salva [senza alcun freno o ritegno] ≈ a più non posso; in salvo 1. [al riparo da pericoli o danni: siamo in s.] ≈ al sicuro. ↔ in pericolo. 2. (non com.) [come scorta: tenere in s. qualcosa] ≈ da parte, in serbo. 2. (teol.) [che ha raggiunto la salvezza eterna: pregavano perché la sua anima fosse s.; chi ha fede sarà s.] ≈ salvato. ↔ dannato. ■ prep. [con valore eccettuativo: sono stati promossi tutti, s. due o tre] ≈ a eccezione di, all'infuori di, eccetto, fuorché, tranne. ■ salvo che locuz. cong. [a parte l'eventualità che, per introdurre prop. limitative, con il verbo al cong., anche in forma negativa: verrò, s. che non ci sia lo sciopero degli autobus] ≈ a meno che, eccetto che, tranne che.