salvia
sàlvia s. f. [lat. salvia, der. di salvus «salvo», per le proprietà benefiche della pianta]. – 1. Nella classificazione botanica, genere di piante labiate rappresentato da alcune centinaia di specie distribuite in tutto il mondo, soprattutto nelle regioni temperate e tropicali; sono erbe, suffrutici o frutici, con fiori a calice e corolla bilabiati, bianchi, rosei, azzurri, violacei o gialli; comprende, tra altre, le specie Salvia officinalis, comunem. detta salvia, e Salvia sclarea, nota come sclarea (v.) o anche scarlea, o erba moscatella. Alcune specie esotiche si coltivano per ornamento: S. splendens del Brasile, con brattee, calici e corolle d’un rosso vivo; S. fulgens, dell’America Centr., simile alla precedente; S. grahami, del Messico, arbusto sempreverde con foglie piccole di un verde scuro, tra le quali spiccano i fiori, in verticillastri bifidi, di un bel rosso. 2. a. Nome comune delle specie incluse nel genere omonimo, e in partic. di Salvia officinalis, pianta nota per le sue proprietà medicinali fin dall’antichità: è un suffrutice molto aromatico con foglie da ovali a lanceolate, crenate, di colore grigio, tomentose, e infiorescenze spiciformi con verticillastri di fiori blu-violacei, raramente bianchi; è diffusamente coltivata e naturalizzata anche in Italia, dove è probabilmente spontanea nelle regioni meridionali e sicuramente indigena nel triestino, le cui stazioni si collegano attraverso l’Istria al suo areale, che si estende dalla regione balcanica alla Turchia e all’Egitto; come pianta medicinale ha proprietà antisettiche, antisudorifere, carminative, stomachiche, ecc. b. S. selvatica, nome region. di alcune specie appartenenti al genere Salvia e di altre labiate. c. Olio essenziale di s., liquido oleoso giallognolo o verdastro, di caratteristico odore aromatico, ottenuto per distillazione in corrente di vapore delle foglie di Salvia officinalis, impiegato come aroma nell’industria alimentare, nelle preparazioni di carni insaccate, di salse, di condimenti, ecc. d. Olio essenziale di s. sclarea, liquido ottenuto per distillazione delle infiorescenze, o delle foglie o dell’intera pianta, usato per la preparazione di profumi e di cosmetici, di sali da bagno e di saponi, e per l’aromatizzazione di bevande alcoliche. TAV.