sacrificio
sacrifìcio (tosc. o letter. sacrifìzio; ant. o region. sagrifìcio o sagrifìzio) s. m. [dal lat. sacrificium, comp. di sacrum «rito sacro» e –ficium «-ficio»]. – 1. a. Atto di culto rituale presente in tutte le tradizioni religiose, che implica generalm. un atteggiamento di sottomissione al sacro e il desiderio di stabilire un rapporto con esso; può comportare offerte di doni, cerimonie, invocazioni, preghiere: fare, compiere un s.; s. espiatorio, propiziatorio, purificatore; offrire una vittima in s. a Giove; s. umani, cruenti; offrire sacrifici agli dèi inferi. Anche, il rito, la cerimonia con cui si svolge e si attua il sacrificio: secondo il mito, Ifigenia, durante il s., fu cambiata da Artemide in una cerva. b. Nel cristianesimo, il termine è applicato soprattutto alla morte di Cristo, offerta per i peccati del mondo, e alla commemorazione di essa nell’eucaristia (s. incruento o s. dell’altare). c. Per estens., qualsiasi offerta, reale o simbolica, materiale o spirituale, fatta a Dio o alla divinità: Come del suo voler li angeli tuoi Fan sacrificio a te, cantando ‘osanna’, Così facciano li uomini de’ suoi (Dante); offrire in s. alla Madonna le proprie tribolazioni. d. L’offerta volontaria della propria vita per il bene della patria, della società, o per un ideale: il s. supremo; fare s. di sé. 2. fig. a. Grave privazione o rinuncia, volontaria o imposta, a beni e necessità elementari, materiali o morali: per acquistare l’appartamento hanno dovuto fare molti s.; nella sua vita non ha conosciuto che sacrifici; ha raggiunto il successo a costo di grossi s.; una professione che richiede dedizione e spirito di sacrificio. Per estens., iperb., lieve rinuncia a piccoli interessi e comodità o soddisfazioni, a qualcosa di gradito o di desiderato: non c’è per lui s. più grande che rinunciare al pisolino pomeridiano; mettersi a dieta è stato per lei un grosso sacrificio. b. Nel linguaggio econ., s. del contribuente, concorso del cittadino alle spese pubbliche. c. Nel gioco degli scacchi, cessione volontaria di un pedone o di un pezzo per ottenere in compenso, nelle mosse successive, un attacco decisivo oppure un recupero conveniente del materiale sacrificato, oppure ancora un vantaggio di posizione (s. vincente), ovvero un controgioco o una variante forzata di patta (s. difensivo): s. di pedone, di donna; s. di qualità, quello che comporta lo scambio di una torre per un alfiere o un cavallo. d. Nel judo, azione del tipo delle proiezioni (v. proiezione, n. 1 b), che comporta anche la caduta dell’attaccante. e. In elettrochimica, anodo di s., lo stesso che anodo sacrificabile (v. sacrificabile).