ruminazione
ruminazióne s. f. [der. di ruminare]. – L’azione, il fatto di ruminare, in senso proprio e, meno spesso, fig. Con accezioni specifiche: 1. Nella fisiologia degli animali, caratteristico processo di masticazione dei ruminanti a stomaco multiplo: gli alimenti, dopo aver subìto una prima grossolana masticazione nella bocca, passano nell’esofago e vengono quindi immessi nel primo compartimento gastrico, il rumine, nel quale sono sottoposti a processi fermentativi a opera di batterî; di qui passano nel reticolo, ove vengono divisi in piccoli boli, rigurgitati in bocca e nuovamente masticati (ruminati); in seguito, attraverso l’esofago, gli alimenti vengono inghiottiti una seconda volta e immessi direttamente nel terzo stomaco, l’omaso, dove continua la digestione della cellulosa e da cui passano nel quarto, detto abomaso, cioè lo stomaco vero e proprio, che secerne i succhi digestivi. 2. a. In fisiopatologia, il reflusso abituale o periodico del cibo dallo stomaco nella bocca in seguito a contrazioni antiperistaltiche gastriche ed esofagee, che si possono produrre in soggetti per lo più nevrotici. Il fenomeno si può osservare anche in età pediatrica (soprattutto in bambini sofferenti per deprivazione affettiva e per mancanza di stimoli ambientali), nel qual caso si usa abitualmente il termine mericismo. b. In psicologia e psicanalisi, insieme di idee parassite (compulsioni e ossessioni) che un soggetto non riesce a rimuovere dalla sfera della coscienza.