rugumare
v. intr. [lat. tardo rūmĭgare] (io rùgumo, ecc.; aus. avere), tosc. o ant. e letter. – Ruminare, in senso proprio e negli usi fig.: Stai rugumando il tuo masticaticcio (D’Annunzio); stava facendone una questione di giustizia entro di sé, rugumando questa così espressa ingiustizia (Bacchelli). ◆ Part. pres. rugumante, anche come agg.: capre sdrajate e rugumanti all’ombra delle colonne (Pirandello).