ruggire
v. intr. [lat. rugīre] (io ruggisco, tu ruggisci, egli ruggisce [letter. rugge], noi ruggiamo, voi ruggite, essi ruggiscono [letter. rùggono]; aus. avere). – Emettere un ruggito, dei ruggiti: il leone si fermò ruggendo paurosamente; per estens., riferito ad altri animali feroci: il leopardo, o la pantera, il cinghiale gli si avventò contro ruggendo. In usi fig., enfatici, riferito a persone, gridare, urlare in modo rabbioso o furioso, quasi disumano: si dibatteva e ruggiva (come una belva); non parlava, ruggiva; ruggendo gli intimò: «Fuori di qui!»; e con uso trans.: ruggì alcune parole di minaccia; riferito a forze, elementi o fenomeni naturali, per sottolinearne la violenza e il rumore con cui si manifestano: il vento, il mare, la tempesta, il fiume in piena ruggiva minacciosamente; il fuoco si propagava, o le fiamme divamparono, ruggendo; letter., di passioni e forti sentimenti: Quello spirto guerrier ch’entro mi rugge (Foscolo). ◆ Part. pres. rug-gènte, com. anche come agg. (v. ruggente).