romitismo
s. m. Modo di fare e strategia gestionale propri di Cesare Romiti. ◆ Fin dagli Anni ’80 era nato addirittura un neologismo per indicare il carattere, il modo di fare, lo stile di Cesare Romiti: il «romitismo». Stile che, secondo alcuni detrattori, coincidenti con buona parte degli attuali grandi azionisti Rcs, il primogenito Maurizio non avrebbe dovuto mutuare con altrettanta convinzione. (Sergio Luciano, Tempo, 19 giugno 2004, p. 5, Politica) • Il gruppo dirigente della Fiat è cambiato. Una parte dei gruppi dirigenti della città continua invece a comportarsi secondo le vecchie logiche. Guido Bodrato, già ministro dell’industria e vicesegretario della Dc, premette di «osservare ormai dall’esterno quanto accade in città». Ma il suo giudizio sul passaggio dal romitismo al marchionnismo è preciso: (Paolo Griseri, Repubblica, 23 novembre 2007, Torino, p. XI).
Derivato dal nome proprio (Cesare) Romiti con l’aggiunta del suffisso -ismo.
Già attestato nella Repubblica del 9 luglio 1988, p. 55, Economia (Salvatore Tropea).