rizzare1
rizzare1 v. tr. [lat. *rectiare, der. di rectus «dritto»]. – 1. a. Mettere, alzare persona o cosa in modo che stia ritta, in posizione eretta: r. un bambino caduto; rizzarono a sedere l’infermo; r. un palo, i birilli, la tenda, il padiglione; di parti del corpo: r. la testa, anche fig., risentirsi, riscuotersi, farsi valere; r. il muso, la coda, il pelo; r. la cresta, anche fig., di persona, mettere superbia, diventare altezzoso; r. gli orecchi, propriam. solo di animali, e fig., di persona, stare intento per ascoltare e udire, assumere un atteggiamento di vigile attenzione, di interesse. b. Riferito a edifici o a parti di edifici, a elementi costruttivi o funzionali, costruirli, erigerli: r. un muro, una statua, un monumento, un altare, una casa. 2. rifl. Di persona, alzarsi ritto in piedi: per vedere meglio si rizzò in punta di piedi; si rizzò di colpo, di slancio, lentamente; rizzarsi sul letto, a sedere. Anche di animali a quattro zampe, mettersi ritti sulle gambe di dietro: [il cavallo] Sovra l’anche rizzosse (cioè si rizzò) (Foscolo). Dei capelli, come intr. pron., diventare ritti; spesso fig.: quando ci ripenso, mi si rizzano i capelli dallo spavento; cose da far rizzare i capelli, terrificanti.