risuscitare
(o resuscitare) v. tr. e intr. [dal lat. tardo (crist.) resuscitare (che nel lat. class. significava «risvegliare»), comp. di re- e suscitare «destare, suscitare»] (io risùscito, ecc.). – 1. tr. a. Far tornare in vita: solo un miracolo può r. un morto (e in usi fig. e iperb., per indicare l’eccellenza di cibi e bevande, di sapori e odori: un vino, o un brodo, un arrosto, un profumo che risusciterebbe, o da far r., un morto); Cristo risuscitò Lazzaro dal sepolcro; in usi enfatici: ero terribilmente abbattuto, ma questa notizia mi ha risuscitato. b. fig. Far tornare operante, in vigore; ridestare: pensino che, a volere rendere riputazione alla milizia d’una provincia, ... sia necessario r. questi ordini (Machiavelli); Carducci risuscitò la metrica greca e latina nei suoi versi; r. odî, discordie, inimicizie, una passione da tempo sopita, riaccenderli; r. una questione, risollevarla; r. una moda, una consuetudine, una parola fuori d’uso, rimetterla in uso; r. un autore, un musicista, riproporlo all’interesse del pubblico e all’attenzione della critica dopo un periodo di oblio. 2. intr. (aus. essere) a. Tornare in vita, risorgere: Cristo il terzo giorno risuscitò da morte; tutti i morti risusciteranno per il Giudizio Universale; in usi scherz.: ah, sei risuscitato! ma dove sei stato tutti questi mesi? b. fig. Riprendere vita, forza e vigore; riaversi fisicamente o spiritualmente: l’aria della campagna lo ha fatto r.; era prostrato nel suo dolore, ma a quelle parole sembrò r.; non com., in senso religioso o morale, redimersi: r. dal peccato, dalla corruzione. ◆ Part. pass. risuscitato, in qualche caso anche come agg.: Cristo risuscitato; soprattutto nella locuz. morto risuscitato, di chi si è rimesso quasi per miracolo da una gravissima malattia, o, scherz., di chi ricompare inaspettatamente dopo lunga assenza; anche, pare proprio un morto risuscitato, di persona dall’aspetto patito e malato o molto magra.