risonanza
s. f. [dal lat. resonantia «eco, rimbombo»]. – 1. a. Amplificazione di un suono o dei suoni: in questa sala c’è una strana r.; la r., in quella stanzetta così bassa, altera le voci; senti questa r.? è un effetto dell’eco; in senso fig., in usi letter., sonorità: r. di un verso, di un periodo. Nella tecnica musicale, cassa di r., sinon. di cassa armonica (v. cassa, n. 2 e): l’espressione è spesso usata in senso fig. per indicare quanto serve a dare maggiore diffusione o risalto a notizie, situazioni e fatti: evitare che i telegiornali diventino la cassa di r. dei partiti di governo. Sempre nella tecnica musicale, fori di r., aperture praticate nella cassa armonica di strumenti musicali per aumentarne la risonanza; corde di r. o simpatiche, corde che, in alcuni strumenti a corda come la viola d’amore, vibrano per risonanza. b. fig. Larga conoscenza e notevole interesse suscitati da avvenimenti, azioni e imprese, personaggi: un fatto, uno scandalo, una scoperta che ha avuto ampia, larga, vasta r. (nell’opinione pubblica, all’estero, ecc.); un nome, una fama di r. mondiale. 2. In fisica, fenomeno per cui l’ampiezza delle oscillazioni indotte in un sistema oscillante (meccanico o elettrico nel campo macroscopico, ma anche molecolare, atomico o nucleare nel campo microscopico) da una perturbazione esterna (in genere anch’essa caratterizzata da uno o più periodi di oscillazione) tende, quando la frequenza della perturbazione coincide con una frequenza propria di oscillazione libera del sistema (frequenza di r.), ad assumere un valore molto elevato: corpo che entra in r.; r. acustica, l’esaltazione subita da vibrazioni sonore di particolare frequenza in uno strumento musicale o, in generale, in un ambiente. In partic., r. magnetica nucleare (sigla RMN), fenomeno basato sulla proprietà di alcune specie nucleari di possedere un momento angolare intrinseco a cui è associato un momento magnetico, cosicché, sottoponendo tali nuclei a un campo magnetico esterno e inviando su essi onde elettromagnetiche nel campo delle radioonde, si determina, per risonanza, un assorbimento dell’energia della radiazione in corrispondenza di particolari frequenze, caratteristiche della specie nucleare in esame; ha svariate applicazioni nella fisica dei solidi e dei liquidi, nello studio di meccanismi di reazione chimica, nell’analisi strutturale e dinamica di complessi molecolari (anche di interesse biologico) e nelle indagini analitiche e diagnostiche in campo biomedico: spettroscopia a r. magnetica nucleare, metodo di analisi biomedica di complessi molecolari, basato sull’esame dei loro spettri di assorbimento delle radioonde per risonanza magnetica nucleare, e applicato a cellule o frammenti di tessuto o organi in perfusione (in vivo), ovvero a tessuti e organi di organismi viventi (in situ); tomografia a r. magnetica nucleare, tecnica che, mediante l’elaborazione elettronica dei segnali derivanti da processi di risonanza magnetica nucleare dei nuclei di idrogeno presenti nell’acqua, consente di ottenere, senza far uso di radiazioni ionizzanti (come i raggi X), immagini bi- e tridimensionali di parti dell’organismo, rivelate da differenze locali nella concentrazione dell’acqua e caratterizzate da un elevato contenuto di informazione di carattere non solo anatomico ma anche fisiologico (è particolarmente utile nella diagnostica delle lesioni del sistema nervoso centrale). Per analogia, ogni fenomeno in cui una grandezza assume valori particolarmente grandi in corrispondenza a determinati valori di una grandezza da cui dipende: così, in fisica nucleare, si parla di r. in processi nucleari quando la sezione d’urto del processo assume valori di picco per determinati valori dell’energia delle particelle in gioco. Per ulteriore estens., r. nucleari, stati eccitati in condizioni di risonanza di nuclei e mesoni, classificabili come particelle ad interazione forte e vita media brevissima, dell’ordine di 10-23 sec. 3. In chimica, si dice che una molecola (per es., quella del benzene) è in r. (o in oscillazione dinamica) fra due o più strutture (dette ibridi di r. o strutture mesomere) quando essa può essere rappresentata da due o più strutture aventi la stessa disposizione di atomi ma differente disposizione di elettroni. Con il concetto di risonanza si esprime il fatto che la molecola presenta contemporaneamente e sempre le proprietà delle varie strutture, delle quali può essere considerata un ibrido. TAV.