riserbare
v. tr. [nel sign. 1, comp. di ri- e serbare; negli altri dal lat. reservare: v. riservare] (io risèrbo, ecc.). – 1. Serbare di nuovo, o per determinate occasioni e persone: se l’olio sarà buono come l’anno scorso, me ne riserbi una damigiana anche quest’anno; ho qualche bottiglia di vino d’annata eccezionale, che riserbo per gli amici. 2. Forma che concorre (spec. nell’uso tosc. o letter. e nel senso di destinare esclusivamente a sé o a determinate persone) con riservare, rispetto al quale comporta più o meno esplicitamente l’idea di tenere o mettere in serbo e spesso anche un tono più sostenuto: ho avuto in ditta un posto di grande responsabilità, che il direttore aveva da tempo riserbato per me; destrier che da le regie stalle Ove a l’uso dell’arme si riserba, Fugge (T. Tasso). ◆ Part. pass. riserbato, anche come agg., in concorso, come il verbo, con riservato (nel sign. 2).