riscrivere
riscrìvere v. tr. [dal lat. rescribĕre, comp. di re- e scribĕre «scrivere»] (coniug. come scrivere). – 1. a. Scrivere di nuovo: gli ho scritto e riscritto, ma non mi ha ancora risposto; scrivere in forma migliore, più precisa: r. una lettera in bella copia dopo averla corretta; ho dovuto r. tutta la domanda perché avevo dimenticato la data di nascita; r. un libro, un saggio, un articolo, ecc., farne una nuova stesura. b. In linguistica, come procedimento fondamentale della grammatica generativa, attuare la riscrittura: r. un elemento, un nucleo sintagmatico (v. riscrittura). 2. Rispondere per iscritto a chi ha scritto: appena ricevuto il tuo biglietto ti ho subito riscritto. ◆ Part. pass. riscritto, anche come agg.: una pagina r.; in partic., libro, documento, codice riscritto (più com., nel linguaggio filologico, la locuz. lat. codex rescriptus), che contiene scritti aggiunti in seguito senza alcuna relazione col testo originario: forme particolari di documenti o libri riscritti sono l’opistografo, in cui un nuovo testo (come accade a volte nei rotoli papiracei) è stato aggiunto sul retro, e il palinsesto, in cui un nuovo testo è stato sovrapposto al precedente, opportunamente raschiato.