ripulire v. tr. [der. di pulire, col pref. ri-] (io ripulisco, tu ripulisci, ecc.). - 1. a. [far tornare nel primitivo stato di pulizia, togliendo sudiciume, macchie e sim.: r. le scarpe infangate] ≈ detergere, nettare, pulire, smacchiare, (lett.) tergere. ↔ (lett.) bruttare, imbrattare, insozzare, insudiciare, lordare, macchiare, sporcare. b. (fig.) [eliminare quanto è causa di corruzione morale: r. un ambiente corrotto] ≈ (non com.) bonificare, moralizzare, risanare. ↔ contaminare, corrompere, guastare, inquinare. 2. (fig., scherz.) a. [sottrarre illegittimamente a una persona ciò che le appartiene: lo hanno ripulito con abilità] ≈ (scherz.) alleggerire, derubare, [con strappo] scippare. b. [portare via illegalmente da un luogo tutto quanto è possibile: r. un appartamento] ≈ svuotare, [con uso assoluto] (fam.) fare man bassa (o piazza pulita), [con uso assol.] (fam.) fare (un) repulisti. ↑ saccheggiare. 3. (fig.) a. [rendere meno rozzo: r. le proprie maniere; il nuovo lavoro lo ha ripulito] ≈ affinare, disgrossare, dirozzare, incivilire, (non com.) sbarbarire, (non com.) scozzonare, sgrossare, urbanizzare. ↔ abbrutire, imbarbarire, involgarire. b. [emendare uno scritto cercando di condurlo a perfezione di forma] ≈ cesellare, limare, perfezionare, (lett.) polire, rifinire.