ripieno
ripièno agg. e s. m. [comp. di ri- e pieno1]. – 1. agg. a. Lo stesso che pieno, con valore intens., quindi interamente pieno, molto pieno: stomaco r. di cibo, d’acqua; scaffali r. di libri; tavola r. di vivande; le strade erano r. di folla; in senso fig.: aveva la mente r. di nomi, di date; con il cuore r. d’affetto, d’ira, ecc.; anche assol.: involontario sfogo Di un cor r. troppo (Alfieri), pieno di sdegno, esasperato. In molti casi la sfumatura intensiva si attenua fino a scomparire: gli portò un bicchiere r. di latte; una fossa r. di terra; cuscino, materasso r. di lana; come anche nel suo uso più com. e pop., come termine culinario: pasticcio r. di fegatini, paste r. di crema, tortelli r. di ricotta; e assol.: tacchino r., zucchine r., riempiti di quella mescolanza di varî ingredienti che costituisce appunto il ripieno (v. al n. 2 a); panini r., lo stesso che panini imbottiti; caramelle r., cioccolatini r., variamente farciti. b. In araldica, di pezza che abbia tutt’intorno un bordo di smalto diverso che si blasona per primo, considerando lo smalto interno come riempitivo; se questo è lo stesso del campo, la pezza si dice vuota. c. letter. Con valore di part. pass., riempito: Aveva già co’ lor turbini ripieni Di polve e di tumulto i colli e i campi (Caro); anche con la particella pron.: gli occhi, tutt’a un tratto, le si erano ripieni di lagrime (Capuana). 2. s. m. a. Con valore neutro, ciò che serve per riempire un vuoto: comprò della lana per fare il r. al materasso; il cuscino ha il r. di gommapiuma; i sarti mettono dell’ovatta come r. per le spalle delle giacche; come termine culinario, l’insieme di varî ingredienti mescolati e impastati con cui si riempiono animali svuotati delle interiora, ortaggi, preparazioni varie di pasta salate o dolci: il r. del pollo era composto di uova, formaggio e pane; il r. dei ravioli, dei tortellini, delle zucchine, o dei cannoli; cioccolatini, caramelle con il ripieno. Per estens., r. di un sigaro, la parte interna del sigaro formata da pezzi di foglia di qualità quasi sempre diversa da quella delle altre due foglie che l’avvolgono in forma più o meno affusolata. b. fig. Riempitivo, cosa che si aggiunge o si accetta non perché abbia importanza essenziale, ma perché serve a dare un’impressione esterna di completezza: Questa parola «libero», buttata Là nel discorso come per ripieno ... (Giusti). 3. Nella musica, registro d’organo che oltre ai suoni fondamentali produce anche i derivati; nella terminologia sei-settecentesca, la massa orchestrale che nei componimenti del tipo concerto (spec. nel concerto grosso) accompagnava e inquadrava i solisti: era detta essa stessa concerto grosso, in contrapp. al gruppo dei solisti, detto concertino.