rinnovare
(ant. rinovare, renovare) v. tr. [dal lat. renovare (der. di novus «nuovo»), rifatto secondo innovare] (io rinnòvo, ecc.; il dittongo -uo- è raro anche nelle forme rizotoniche). – 1. a. non com. Far diventare o tornare nuovo, quasi esclusivam. nel sign. fig. di rinvigorire le facoltà fisiche e psichiche: il riposo mi ha rinnovato le forze; la meditazione gli rinnovò l’animo; con riferimento a persona: uscì da quella esperienza come rinnovato; riferito a piante, fare rigermogliare: Vertù che ’ntorno i fiori apra e rinove, De le tenere piante sue par ch’esca (Petrarca). b. Sostituire una cosa nuova a un’altra simile già usata o logora o non più adatta: r. la rilegatura di un libro, o di un diamante; r. il mobilio di una stanza; r. il vestiario, il guardaroba; r. l’aria in una camera, facendovi entrare dell’aria fresca; r. una legge, un ordinamento, una istituzione, cambiandoli in tutto o in parte. In partic., riferito a organi collegiali, sostituirne, cambiarne in tutto o in parte i membri: r. il consiglio comunale, il comitato direttivo; il consiglio di amministrazione è stato rinnovato per una buona metà dei consiglieri. c. Modificare, rimettere a nuovo, ristrutturare: ho rinnovato l’ingresso spostando l’entrata; abbiamo rinnovato le fodere alle poltrone; in cinque anni hanno già rinnovato due volte l’appartamento. 2. a. Fare o dire di nuovo, ripetere: r. un contratto, un patto, un tentativo, un assalto; r. un discorso, una promessa, una proposta, un complimento, un invito, le scuse; r. l’abbonamento a una rivista; E l’erbaiuol rinnova Di sentiero in sentiero il grido giornaliero (Leopardi); r. una cambiale, all’atto della scadenza, sostituirla con altra cambiale a scadenza procrastinata; spesso, nella chiusa delle lettere: le rinnovo i miei più vivi saluti, ringraziamenti. b. Fare essere o sussistere di nuovo una cosa che non era da qualche tempo: la solitudine... rinnuova nell’uomo esperimentato i beneficii di quella prima inesperienza (Leopardi); r. il pensiero, il ricordo di una cosa; Esta selva selvaggia e aspra e forte Che nel pensier rinova la paura (Dante). In usi letter., r. gli antichi esempî, le antiche glorie, compiere imprese altrettanto gloriose e memorabili; E tal del forte Achille or canta l’armi E rinnuova in suo stil gli antichi tempi (Poliziano). 3. intr. pron. a. Diventare nuovo o come nuovo. Per lo più in senso fig., rimettersi fisicamente, e, più spesso, spiritualmente, riacquistare vigore e forza o virtù: la sua salute si è rinnovata in quell’aria balsamica; la nazione si rinnovò moralmente, intellettualmente; e senza la particella pron.: Bocca basciata [= baciata] non perde ventura, Anzi rinnuova come fa la luna (Boccaccio). b. Di avvenimenti, ripetersi: spero che questo fatto, questo inconveniente non si rinnovi. 4. tosc. Usare per la prima volta una cosa nuova; soprattutto di indumenti, metterli per la prima volta: r. un vestito, un paio di scarpe; la comprai l’anno della piena, e la rinnovai per l’appunto quella mattina (Fucini). ◆ Part. pass. rinnovato, anche come agg. nei varî sign. del verbo: rinnovate scuse; con rinnovata forza, energia; dopo rinnovati tentativi. In diplomazia, rinnovato accreditamento di agente diplomatico, l’atto con il quale un agente diplomatico è confermato nell’esercizio delle sue funzioni presso uno stato estero, con le eventuali variazioni di titolo o di rango.