ringhiera
ringhièra s. f. [da un disus. aringhiera, der. di aringo (cfr. lat. mediev. arengaria); v. arengo e arengario]. – 1. ant. Tribuna, balcone o altro luogo elevato, dove saliva chi doveva arringare e parlare in pubblico o ufficialmente: stando in su la r. per rispondere agli ambasciatori (Novellino); insieme con la signoria salì [il duca d’Atene] sopra la r., che così chiamano i Fiorentini quelli gradi che sono a piè del palagio de’ Signori (Machiavelli). 2. a. Parapetto leggero, di legno o metallo, solitamente a elementi verticali, talora di composizione più elaborata e spesso artistica (per es., le r. in ferro battuto tipiche dello stile liberty): è utilizzato come riparo delle persone verso uno spazio vuoto in terrazze, scale, balconi, ponti di navi, ecc., con la stessa funzione dei parapetti in muratura o delle balaustrate di pietra. b. Case di ringhiera, denominazione di un tipo di edifici, spec. milanesi, originariamente popolari, frequenti nel sec. 19° ma anche più antichi, con ballatoi comuni che corrono lungo tutto il perimetro del cortile interno e sui quali si aprono le porte d’ingresso degli appartamenti. c. Nella costruzione navale, sinon., poco usato, di battagliola. ◆ Dim. ringhierina.