rinforzo
rinfòrzo s. m. [der. di rinforzare]. – 1. L’azione, l’operazione di rinforzare; il fatto di venire rinforzato; quanto serve a rinforzare: provvedere al r. di un muro pericolante, degli argini di un fiume in piena; il forte vento rese necessario il r. degli ormeggi delle navi; far fare, mettere un r. alle scarpe, ai gomiti della giacca, al fondo dei pantaloni; disporre il r. di un presidio, di una guarnigione, di un reparto di polizia (e, nel plur. rinforzi, i contingenti, i reparti e i mezzi inviati per rinforzo: chiedere, inviare rinforzi; aspettare i r.). Com. la locuz. avv. e agg. di rinforzo, con lo scopo e la funzione di rinforzare: mettere di r. una trave, una serie di putrelle; mandare di r. un reparto di paracadutisti; strutture, elementi di r., nelle costruzioni (muro di r., trave di r., ecc.); ormeggi, cavi di r., in marina; rammendo di r., fatto dove il tessuto è liso e sta per cedere; nella tecnologia delle materie plastiche, materiale di r. (o agente rinforzante); in röntgendiagnostica, schermo di r., lastra di metallo che emette luce visibile o ultravioletta quando è colpita da raggi X e che viene posta a contatto con una lastra fotografica quando questa viene esposta per rinforzarne l’immagine. 2. In partic.: a. In fotografia, trattamento chimico cui vengono sottoposti i negativi o le diapositive che presentano immagini debolmente delineate e mancanti di contrasto perché sottoesposti o insufficientemente sviluppati: di solito è attuato in due fasi, costituite dall’imbiancamento (sbianca) dell’immagine e da un successivo nuovo sviluppo. b. In psicologia, qualsiasi evento suscettibile di aumentare la probabilità di emissione di una risposta: r. positivi e r. negativi, a seconda che tendano a incoraggiare o a inibire un determinato tipo di comportamento, di pensiero, di sentimento.