rimuovere /ri'mwɔvere/ (pop. o lett. rimovere) [dal lat. removēre "allontanare", der. di movēre "muovere", col pref. re-] (coniug. come muovere). - ■ v. tr. 1. a. [spostare, per lo più cosa massiccia o ingombrante: r. le macerie; r. un ostacolo] ≈ asportare, levare, scansare, spostare, togliere. ↔ ricollocare, rimettere. b. (fig.) [liberare da qualcosa o liberarsi di qualcosa: r. gli indugi] ≈ cancellare, (non com.) elidere, eliminare, sopprimere. 2. [mandare via, per punizione e sim., da un ufficio, da una carica, ecc.: r. un funzionario] ≈ allontanare, (pop.) cacciare, destituire, (pop.) fare fuori, licenziare, (fam.) mandare via, sollevare. ↔ assumere, incaricare, nominare. 3. [far recedere una persona da un proposito, da una convinzione e sim., con la prep. da del secondo arg.: non sono riuscito a rimuoverlo dalla sua idea] ≈ dissuadere, distogliere, smuovere. ↔ convincere, persuadere. ■ rimuoversi v. rifl., non com. [allontanarsi da un'idea, da un convincimento e sim., con la prep. da] ≈ dissuadersi, distogliersi. ↔ insistere (in), perseverare (in), persistere (in). ↑ ostinarsi (in). [⍈ MUOVERE]