rimozione
rimozióne (meno com. remozióne) s. f. [dal lat. remotio -onis, der. di removēre «rimuovere», part. pass. remotus]. – 1. a. L’azione di rimuovere, il fatto di venire rimosso: lavorare alla r. delle macerie; i tecnici stanno ancora lavorando alla r. dai binarî delle vetture deragliate; r. forzata, degli automezzi lasciati in particolari punti di divieto di fermata o di sosta in cui creano un grave intralcio o pericolo; ordine di r. del cadavere. Con riferimento al sign. di togliere, portare via, il termine compare in espressioni giur. riguardanti azioni contemplate dal codice come reati: r. di sigilli; r. di segnali o di ripari; r. di cautele destinate a prevenire disastri o infortunî sul lavoro; r. di termini di confine, spostamento dei segni di confine che delimitano la proprietà terriera altrui effettuato al fine di usurpare terreno. In usi fig.: bisogna mirare alla r. delle cause che determinano il disagio economico. In partic., r. dell’imposta, l’azione, lecita, con cui un contribuente si sottrae al pagamento di un’imposta rinunciando a generi, beni e attività fortemente gravati. b. Riferito a funzionarî e dipendenti, allontanamento dall’ufficio rivestito: r. dall’impiego, da una carica, dal posto; r. del sindaco, provvedimento del capo dello Stato che dispone, per gravi motivi di ordine pubblico o per l’inosservanza di obblighi di legge, la cessazione del sindaco dalla sua carica. R. dal grado, punizione disciplinare di massimo rigore prevista per ufficiali e sottufficiali: comporta la perdita del grado e dell’impiego, e può essere inflitta solo con l’osservanza delle norme della legge sullo stato degli ufficiali e dei sottufficiali e previo giudizio di un consiglio di disciplina. Nel diritto canonico, r. di un parroco, allontanamento di un parroco, inamovibile o amovibile, dal beneficio parrocchiale, per cause che possono anche non implicare sua colpevolezza. 2. In psicanalisi, processo per il quale un soggetto rende inconsci idee, impulsi o ricordi che sarebbero altrimenti fonte di angoscia o di senso di colpa, e quindi anche il meccanismo di difesa contro il loro emergere. Dal punto di vista metapsicologico, la rimozione è l’operazione psichica per la quale si costituisce l’inconscio in quanto deposito di idee o immagini legate alla soddisfazione di pulsioni che non vengono fatte accedere alla coscienza perché ritenute inaccettabili: in questo senso è detta anche r. originaria o primaria.