rimboccare
v. tr. [der. di bocca, col pref. rin-] (io rimbócco, tu rimbócchi, ecc.). – 1. Di cose che abbiano orli, estremità, rovesciarne l’orlo, l’estremità: r. un sacco; r. il lenzuolo, rovesciarne la parte che sopravanza sulla coperta, quando si rifà il letto; delle maniche, rialzarle e arrotolarle, per maggiore comodità di movimento (analogam. dei calzoni, per non infangarli, sporcarli): rimbóccati le maniche della camicia e vieni a lavorare (e assol., rimboccarsi le maniche, in senso fig., mettersi di buona lena, con grande impegno, a un duro lavoro). In partic., nei lavori di cucito, eseguire l’orlo alto e piatto detto rimbocco; in legatoria, eseguire la rimboccatura (v.) del materiale della coperta (cuoio, carta, tessuto). Anticam., dei virgulti delle siepi, ripiegarli verso terra; e della terra smossa, rivoltarla sopra i semi. 2. ant. a. Mettere un vaso o un recipiente con la bocca all’ingiù. b. Lo stesso che rabboccare (nel sign. 1). ◆ Part. pass. rimboccato, anche come agg.: avere le maniche rimboccate.